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Il controllo degli accessi: nuove tecnologie per la sicurezza aziendale

Controllo accessi a Padova, Venezia, Treviso, Rovigo

Il primo modo per garantire sicurezza

Quello che noi oggi chiamiamo “controllo accessi” è, a ben guardare, l’evoluzione del più antico e universale metodo utilizzato dall’uomo per garantire la sicurezza dei propri beni più preziosi: la serratura.

Avere un meccanismo che chiude una porta o un contenitore e che si può sbloccare solo con una chiave, in possesso di chi è autorizzato ad entrare o ad aprire, è sicuramente un sistema rudimentale, ma, proprio per la sua semplicità, è rimasto in uso fino ad oggi, con mille varianti e migliorie tecniche.

Cosa dà, in più, un sistema di controllo accessi moderno, magari basato sulla tecnologia RFID, sempre più diffusa, o sul nuovissimo sistema NFC? In questo articolo cercheremo di spiegarvelo, partendo dall’esperienza consolidata di SEI Sicurezza, azienda leader nell’installazione di sistemi avanzati elettronici, meccatronici e meccanici per il controllo accessi nelle province di Padova, Vicenza, Treviso, Venezia, Rovigo, Bolzano e in tutto il Triveneto.

Sapere chi è entrato e quando: un nuovo livello di sicurezza

In molti contesti aziendali privati, come anche nella Pubblica Amministrazione, del resto, esistono diverse esigenze di sicurezza, rispetto agli accessi, che oggi possono essere gestite in modo nuovo, utilizzando diversi tipi di tecnologie. Ci può essere l’esigenza di consentire l’ingresso in un locale solo ad alcune persone, sia per motivi di sicurezza, ad esempio a causa dei materiali o dei macchinari pericolosi ivi contenuti, sia per il valore, non solo direttamente economico, di ciò che viene custodito. Basti pensare ai locali che contengono caldaie, ai depositi di carburante o di prodotti chimici, agli archivi con documenti riservati o di importanza storica, oppure, semplicemente, ai depositi di merce di largo consumo, facilmente trafugabile e smerciabile.

In altri contesti, come ad esempio gli ospedali, deve essere controllato l’accesso agli armadietti con i farmaci più pericolosi, oppure bisogna regolare l’accesso dei veicoli all’interno di un’area protetta, anche in assenza di una guardia presente h24.

In tutti questi casi, molto diversi tra loro, le nuove tecnologie offrono un vantaggio notevolissimo rispetto alle classiche chiavi meccaniche: ci possono dire chi ha ottenuto l’accesso in ogni momento, registrando su un file informatico quali “chiavi” hanno aperto i meccanismi durante tutto il periodo di funzionamento del sistema.

Si tratta, con tutta evidenza, di una innovazione epocale che non sta solo riscuotendo, già da tempo, un successo sempre crescente, ma che oggi si arricchisce di nuovi sistemi, sempre più sofisticati, in grado di garantire livelli di sicurezza, anche a costi accessibili, inimmaginabili fino a pochi anni fa.

I sistemi elettronici di controllo accessi

Il primo approccio al controllo accessi per via elettronica, basato sulla tecnologia RFID (Radio Frequency IDentification) è stato quello della tecnologia a 125 KHz, grazie alla quale le serrature venivano aperte quando si avvicinava al lettore un chip, presente in un badge o in qualunque altro oggetto, anche di piccole dimensioni, che, però, non poteva contenere alcuna informazione sul possessore dello stesso.  

Si trattava, in pratica, di sostituire le classiche chiavi in metallo con delle chiavi  leggere, comode e più difficilmente duplicabili, che non avevano, tuttavia, la possibilità di controllare chi avesse realmente azionato la serratura.

Un’evoluzione, sempre basata sulla tecnologia RFID, è stata quella, ormai largamente diffusa, dei sistemi a 13,56 Mhz che, a differenza dei precedenti, possono contenere molti dati sul possessore autorizzato, tra cui anche caratteristiche biometriche, come impronte digitali o forma dell’iride oculare, che possono integrare la sicurezza dell’accesso. Con questo sistema, utilizzato già in applicazioni varie, come passaporti, carte bancarie e biglietti per mezzi di trasporto, è possibile essere certi di quale chiave elettronica sia stata avvicinata al lettore in un certo momento ed eventualmente, se si dispone di un’apparecchiatura ulteriore per il riconoscimento di dati biometrici, verificare anche che chi utilizza la chiave sia, effettivamente, la persona autorizzata a farlo.

Il sistema NFC e bluetooth

Un ulteriore passo avanti nella gestione sicura degli accessi è rappresentato, oggi, dalla tecnologia Near Field Communication (NFC) che consente lo scambio rapido di quantità notevoli di dati tra due dispositivi mobili, come smartphone o tablet, purché la loro distanza non superi i 10 cm circa.

Nei sistemi di controllo accessi NFC installati da SEI Sicurezza questa tecnologia viene utilizzata in modo molto flessibile: in concreto, il gestore degli accessi invia sul dispositivo mobile di chi deve accedere un particolare codice identificativo, che permette l’apertura di una determinata serratura quando lo smartphone o il tablet sono posti vicino al lettore corrispondente.

In questo modo, con estrema semplicità e sicurezza, è possibile dare, ad esempio, delle credenziali di accesso temporanee, anche in remoto, a chi debba entrare, ad esempio per un’emergenza, nel locale protetto da questo tipo di serratura. Viene inoltre ridotta la possibilità che qualcuno ceda il proprio accesso ad una persona non autorizzata, innanzi tutto perché, per farlo, dovrebbe cedere il proprio cellulare.

Infine, non è da sottovalutare la comodità che, nell’utilizzo quotidiano, può avere il fatto di non doversi portare dietro nessuna particolare chiave o badge, ma semplicemente il cellulare che già, di fatto, abbiamo quasi tutti sempre con noi.

Sistemi meccanici e meccatronici

I sistemi meccanici di controllo degli accessi sono, ad esempio, realizzati con le bacheche elettroniche, che contengono una serie di chiavi tradizionali il cui prelievo è consentito solo a chi abbia particolari credenziali RFID. Si tratta, per esempio, di un ottimo metodo per custodire le chiavi dei mezzi di trasporto aziendali, che consente anche di sapere, in modo puntuale, chi ha prelevato la chiave di avviamento di un determinato mezzo.

I sistemi meccatronici di controllo accessi, invece, sono vere e proprie serrature meccaniche sbloccabili, però, solo con le credenziali di un sistema RFID di vario tipo, come quelli a 13,56 MHz o i sistemi NFC di cui abbiamo parlato sopra. L’enorme vantaggio di questo tipo di applicazioni è insito nel fatto che, integrando sia il controllo che la serratura nel medesimo meccanismo, rende superfluo effettuare cablaggi per collegare il lettore alla chiusura della porta stessa. Tutti i sistemi di cui abbiamo parlato in questo articolo, anche nelle loro differenti caratteristiche, hanno bisogno di essere installati a regola d’arte e, ancor prima, di essere scelti, tra le tante soluzioni possibili, in base alle esigenze aziendali. Sia per la progettazione dell’impianto di controllo accessi, sia per la sua installazione potete rivolgervi, con la massima tranquillità, all’esperienza di SEI Sicurezza.

Francesca Quaggia
Francesca Quaggia
Amministratrice, responsabile marketing e comunicazione, formazione e sicurezza sul lavoro, responsabile infrastruttura aziendale, coordinatrice strategia d’azienda, ricerca nuovi clienti.

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