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Esplosa bombola spegnimento incendio

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“Un piccolo proiettile alla portata di tutti”

Questo è quello che è accaduto mercoledì 10 luglio ad un’azienda del Vicentino.

I tecnici manutentori stavano prelevando una bombola di IG55 dall’area CED quando si è rotta la valvola e l’estintore in pressione da 190 chili è schizzato come un proiettile per 23 metri rovesciando scrivanie, abbattendo pareti in cartongesso e bucando pannelli di legno. Alla fine si è bloccato contro le scaffalature del magazzino. È stata una vera e propria esplosione di una bombola di azoto e Argon. I due tecnici manutentori di un’azienda di Milano stavano rimuovendo la bombola per effettuare il collaudo quando raccontano essersi staccato il gruppo valvolare. Alcuni feriti ma niente di grave. Il contenitore del gas adesso è sotto sequestro per ottenere risposte certe sulla dinamica dell’accaduto e per verificare che tutto sia stato rispettato in materia di sicurezza sul lavoro e tecnica manutentiva.

A detta nostra ma anche di tutte le aziende di professionisti, la manutenzione, il montaggio, il controllo di queste tipologie di bombole che fanno capo ad un sistema di spegnimento incendio deve essere fatta da personale tecnico qualificato e competente. Sicuramente una disattenzione od un inconveniente può esserci, ma non possiamo trascurare quanto può essere pericoloso questo tipo di estinguente, non tanto per il suo contenuto che non è altro che un gas normalmente presente nell’atmosfera che respiriamo, ma per il modo in cui sono stoccate le bombole: ben 300 atmosfere. Questi impianti sono presenti un po’ dappertutto ma quello che avviene molto spesso purtroppo è che vengono installati e messi in servizio senza avvisare l’utilizzatore finale del loro effettivo pericolo. Molte bombole si trovano alla mercé di tutti e quindi soggette alla manomissione di chiunque e soprattutto senza alcun cartello che informi della loro pericolosità. Non tanto per il gas che ribadiamo non essere tossico ma per il potenziale di pericolosità che è insito in una bombola che racchiude 300 atmosfere.

Ecco perché la manutenzione, la sorveglianza e il rispetto dei tempi e della modalità di collaudo di tutti i sistemi di spegnimento incendio è fondamentale per garantire la corretta funzionalità dell’impianto ma a questo punto dobbiamo dire che sono importantissimi anche per assicurare la non pericolosità del sistema stesso per le persone e gli oggetti presenti.

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Eddo Quaggia
Eddo Quaggia
Amministratore azienda S.E.I. Sistemi Elettronici Industriali snc Responsabile commerciale e progettuale settore rilevazione e spegnimento incendio. Membro comitato direttivo ANIE SICUREZZA. Normatore CEI/UNI

2 Comments

  1. Gianluca Indovino ha detto:

    L’incidente alla Gas Jeans non è un caso isolato. Oltre al recente incidente avvenuto al Museo di Scienza Naturali di Torino, si sono verificati solo in Italia una lunga serie di incidenti riguardanti gas inerti.
    Sempre nel mese di luglio 2013 il Ministero della sanità inglese ha pubblicato gli esiti dell’indagine seguita a un incidente mortale causato da un impianto a gas inerti.

    • Eddo Quaggia ha detto:

      Sono perfettamente a conoscenza che molti tacciano su quanto pericolosi siano queste tipologie di impianti; noi come installatori di sistemi di spegnimento cerchiamo di non utilizzarli. Purtroppo tanti progettisti non hanno capito che 300 atmosfere sono paragonabili a delle “bombe” e che andrebbero usate solo in alcuni ambienti ovviamente con cautela e con le giuste procedure di montaggio di sicurezza. Bisogna inoltre informare della situazione le persone che vivono in questi ambienti e della loro pericolosità. Ritengo comunque che i principali artefici dei danni siano taluni progettisti poco seri e quelle società esecutrici senza scrupoli o che per ignoranza non sono a conoscenza del lavoro che stanno eseguendo.

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