Gli impianti di rilevazione incendio oltre ad essere un presidio indispensabile per mantenere elevata la sicurezza nei luoghi di lavoro dal punto di vista dell’incendio, sono uno strumento nelle mani dell’imprenditore per tutelare i propri investimenti aziendali.
Troppo spesso, però, ci siamo trovati nella situazione in cui l’impianto è stato visto come incombenza da assolvere per rispondere alle richieste dei Vigili del Fuoco o per rispetto della Legislazione vigente.
Quando la filosofia diventa esclusivamente quella di ottenere un’autorizzazione, l’impianto di rilevazione incendi è uno strumento fine a se stesso, a nostro avviso uno spreco di denaro perché, come tutte le cose, se non vengono curate e controllate nel tempo, perdono di valore e smettono di funzionare.
Cosa se ne fa un imprenditore di un impianto di rilevazione o di spegnimento incendio, per cui ha effettuato anche un investimento consistente, se questo non funziona correttamente, se non invia la segnalazione di allarme o se i sensori non sono più idonei al tipo di materiale infiammabile contenuto nello stabile? Assolutamente niente.
La manutenzione degli impianti di rilevazione incendio, come molti sanno è obbligatoria e la metodologia da seguire per la corretta manutenzione è la norma UNI 11224 “Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rilevazione incendio”. Non solo le norme, ma anche la legislazione vigente, prevedono che venga tenuto un Registro delle Manutenzioni e dei controlli affinché si dimostri e si verifichi che l’impianto mantenga nel tempo un elevato livello di sicurezza antincendio.
Oltre alla manutenzione semestrale obbligatoria, che deve essere eseguita da tecnici qualificati, è indispensabile che il committente organizzi delle adeguate procedure di sorveglianza continua dell’impianto.
In questo articolo vogliamo porre maggiore attenzione proprio all’attività di sorveglianza dell’impianto di rilevazione incendio, perché è quella che viene più spesso rimandata o non presa in considerazione nonostante sia indispensabile e importante per il corretto funzionamento del sistema. Come indicato nella norma UNI 11224/2011:
la sorveglianza deve essere effettuata dal personale incaricato, normalmente presente nelle aree soggette alla protezione e prevede: il controllo visivo atto a verificare che le apparecchiature siano in condizioni operative e non presentino danni visibili. Il controllo deve prevedere un esame delle indicazioni presenti sulla centrale di rilevazione e su tutti gli apparati di segnalazione e/o ripetizioni periferici.
Il controllo deve essere eseguito secondo le istruzioni del Tecnico qualificato e seguendo le indicazioni e le procedure documentali previste nelle procedure di sicurezza.
In linea di massima le attività che è necessario controllare giornalmente/periodicamente sono:
Questi sono i controlli minimi che è opportuno effettuare quotidianamente sull’impianto, sono attività semplici che dovrebbero rientrare all’interno di una routine giornaliera ed è una buona abitudine che permette di mantenere sempre in ottimo stato l’efficienza dell’impianto.
Alla prima anomalia è opportuno rivolgersi al tecnico manutentore specializzato, che interverrà prontamente senza comprometterne la funzionalità.
L’attività di sorveglianza di un impianto di rilevazione incendio va documentata, da parte del committente o suo incaricato interno, e allegata al Registro delle Manutenzioni Antincendio.
In definitiva la sorveglianza di un impianto antincendio segue il buon senso, come in tutte le cose. A maggior ragione per gli impianti il cui cattivo funzionamento può portare a dei rischi notevoli l’imprenditore, la distanza di sei mesi per un controllo tecnico obbligatorio non può definirsi accettabile.