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9 Febbraio 2018Bonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie – Proroga 2018
La Legge di Stabilità 2018 ci permette di usufruire anche per il 2018 del bonus fiscale sulle ristrutturazioni edilizie fino al 50% delle spese sostenute, basta che non superino il tetto di € 96.000,00. Il bonus si sostanzia in una detrazione IRPEF ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Dopo il 2018 il bonus tornerà ad essere del 36% con un tetto massimo di spesa di € 48.000,00 salvo ulteriori proroghe.
Per quanto riguarda il settore della sicurezza domestica, le spese agevolabili sono:
- Sistemi di allarme: installazione o ristrutturazione con innovazione di impianti di allarme, apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e centrali di allarme, fotocamere collegate con centri di vigilanza privata;
- Citofoni, videocitofoni e telecamere: sostituzione o nuova installazione, comprensiva di opere murarie;
- Installazione di apparecchi di rilevazione gas;
- Installazione di sistemi di comunicazione, robotica e tecnologici avanzati per favorire la mobilità dei disabili.
Nelle parti condominiali sono ammesse le spese inerenti:
- Impianti di allarme condominiale: riparazioni senza innovazione dell’impianto o riparazione con sostituzione di alcuni elementi.
Possono fruire della detrazione tutti i contribuenti IRPEF titolari dell’immobile, ma anche i titolari di un diritto reale di godimento e gli inquilini.
Le spese detraibili che il bonus fiscale 2018 permette, sono:
- spese per la progettazione e altre prestazioni professionali connesse;
- spese per acquisto di materiali;
- spese per relazioni di conformità impianti;
- l’IVA.
Infine, per poter fruire della detrazione è necessario:
- Effettuare il bonifico bancario da cui sia evidente la causale del versamento (rif. Art. 16-bis del TUIR), il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o P.IVA del beneficiario del pagamento. Ricordati che al momento del bonifico la banca tratterrà una ritenuta (acconto d’imposta) pari all’8%.
- Indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile;
- Conservare tutta la documentazione: le ricevute dei bonifici di pagamento e le fatture, la ricevuta di pagamento dell’IMU se dovuta, la delibera assembleare di approvazione lavori se parti comuni di edifici residenziali, la domanda di accatastamento (se immobile non ancora censito);
- Emettere un’autodichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui si evidenzia la data di inizio lavori e si dichiara che gli interventi rientrano tra quelli agevolabili.